Fiaba 16 – La capra bugiarda (E guscia fsematara)

Contenuto nel manoscritto anonimo di Martano, il racconto corrisponde esattamente al tipo 212 dell’indice AARNE-THOMPSON, diffuso in gran parte dell’Europa, soprattutto nord-orientale. Nell’ambito della Grecìa Salentina, un’altra versione dello stesso racconto compare nell’opera di M. CASSONI (p. 151) nonché nella raccolta di P. STOMEO (p. 121).

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Fiaba 17 – I tre gobbi (Lu kuntu de li gobbati)

Raccontata da Biagio Montinaro a Calimera, il 14 novembre 1885, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Nel tipo 1536 B dell’indice AARNE-THOMPSON tre fratelli gobbi vengono accidentalmente uccisi da una donna, che incarica un ubriaco di gettarli nel fiume. Questo motivo, presente nel nostro racconto, e che ha un precedente letterario in una novella dello STRAPAROLA (V, 3), si trova come conclusione della storia del fratello ricco e del fratello povero nei Testi neogreci di Calabria (Roccaforte, 1), ed anche nella fiaba La pelle di pidocchio riportata da CALVINO (104).

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Fiaba 18 – Il Gran Visir (O kunto tu Gran Biziri)

Raccontata da Paola Chiàppena a Calimera, il 5 novembre 1883, e raccolta da V. D. PALUMBO.
La parte centrale di questa fiaba, corrisponde al tipo 874 dell’indice AARNE-THOMPSON, presente soprattutto in Turchia e nella regione serbo-croata. Un riscontro italiano può essere trovato nella fiaba romana Il re superbo della raccolta di CALVINO, il quale afferma di aver visto altre versioni simili in Lombardia, Abbruzzo, Puglia e Calabria.

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Fiaba 19 – Il principe beffato (O kunto mes tris kiatere)

Raccontata da Mòntena a Calimera, il 21 ottobre 1885, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Registrata nell’indice AARNE-THOMPSON sotto il tipo 883 B, questa fiaba è diffusa in vari paesi d’Europa e corrisponde esattamente, nel suo sviluppo, alla storia di Sapia Liccarda del Pentamerone (III, IV). CALVINO riporta nelle Fiabe italiane una versione fiorentina, Il re nel paniere (88). Simile quasi in tutto al testo calimerese è anche la variante di Pisa riferita da D’ARONCO (sez. II, 919 e).

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Fiaba 21 – La tana con le monete d’oro (O kunto tis furtuna)

Raccontata da Micareddha a Calimera, il 9 dicembre 1911, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Questa fiaba può essere genericamente assimilata alle storie riguardanti il ritrovamento di un tesoro (tipo 1645 dell’indice AARNE-THOMPSON).
Secondo la credenza popolare, la possibilità di accedere al tesoro è sempre legata a particolari condizioni; in questo caso la condizione implicita sembra essere rappresentata proprio dalla ragazza che il protagonista vuole immediatamente sposare.

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Fiaba 22 – Il figlio del mercante (O kunto mo’ merkanto)

Raccontata da Francesco Gaetani a Calimera, dal 1 al 4 novembre 1885, e raccolta da V. D. PALUMBO.
La trama generale di questa storia è abbastanza somigliante ad un racconto riportato da LO NIGRO (p. 295), che, nell’Appendice III, riferisce tra i racconti non classificati uno di Agrigento raccolto da Pitré, Il figlio del mercante. Qui si narra di un giovane che spreca con i compagni il denaro che gli dà il padre, poi, ridotto in miseria parte per Londra, dove infine si arricchisce.

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Fiaba 24 – Rapita dal diavolo (O kunto mo demoni)

Raccolta da V. D. PALUMBO a Calimera il 6 febbraio 1886.
La fiaba contiene il motivo della ragazza rapita dal diavolo, presente anche in un’altra storia della nostra raccolta (La mula che era la Madonna). Si tratta di un tipo di racconto, come afferma CALVINO, che ne dà un esempio nelle Fiabe italiane (9), diffuso soprattutto nell’Italia settentrionale.

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Fiaba 25 – La moglie di Vernole (O kunto mu’ bernulitu)

Raccontata da Micareddha a Calimera, il 17 dicembre 1911, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Lo stupido che prende le istruzioni alla lettera (tipo 1693 dell’indice AARNE-THOMPSON) e la moglie sciocca che ne combina di tutti i colori, come nella fiaba dei GRIMM Federico e Caterinella (59), sono qui rappresentati da una giovane donna di Vernole

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