To traudi tos traudìo (Il cantico dei cantici)
La canzone (musicata da Salvatore Cotardo e cantata da Roberto Licci) riprende alcune strofe di un’originale trasposizione grika del Cantico dei cantici composta da Vito D. Palumbo.
» ContinuaLa canzone (musicata da Salvatore Cotardo e cantata da Roberto Licci) riprende alcune strofe di un’originale trasposizione grika del Cantico dei cantici composta da Vito D. Palumbo.
» ContinuaE’ il canto più noto della Grecìa Salentina. Il testo (“Matinata”) è del poeta di Calimera Vito Domenico Palumbo (che riprende e rielabora un testo popolare). Tra le numerosissime interpretazioni della canzone, ho ritenuto di proporre quella del gruppo greco Encardia, oltre che per la splendida esecuzione, anche come un simbolico omaggio e richiamo alla nostra lontana, comune origine.
» ContinuaInsieme a Kalinifta (Matinata), rappresenta l’altro canto emblematico della Grecìa Salentina. Il testo è, anche stavolta, di un autore calimerese: Giuseppe Aprile. Lo propongo nella interpretazione di Ninfa Giannuzzi.
» ContinuaPer quanto più recente rispetto ai primi due, ma da considerarsi a buon diritto della tradizione, sia per la sua vicinanza al sentire popolare che per la sua notorietà, questo canto, che tratta il tema dell’emigrazione, si è diffuso rapidamente, soprattutto in Grecia, oltre che nel Salento, ed ha avuto numerosissime interpretazioni. Il testo e la musica sono di Franco Corlianò, artista recentemente scomparso, anch’egli di Calimera. Lo propongo nell’interpretazione di Ninfa Giannuzzi.
» Continua“E passiuna tu Kristù” è un canto tradizionale la cui esecuzione, da parte di gruppi di cantori specializzati che si spostavano nei vari paesi della Grecìa, avveniva un tempo nei giorni della Settimana Santa. I cantori, accompagnati dalla fisarmonica e con l’aiuto di una precisa gestualità, raccontavano la Passione di Cristo. Si tratta di una tradizione che, abbandonata per lungo tempo, negli ultimi anni si è cercato di riportare in vita .
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