Fiabe e favole popolari: Interpretazioni, significato e valore

La rilevanza sul piano filologico (la registrazione di un antico e prezioso patrimonio linguistico, colto dal vivo in un preciso momento della sua evoluzione) e sul piano del folklore (la più ricca raccolta di fiabe e racconti popolari, non solo della Grecìa salentina, ma di tutto il Salento) pone il lavoro di Vito Domenico Palumbo, per quanto ad uno sguardo retrospettivo, tra i risultati più interessanti dell’attività di ricerca che si è svolta in Italia, negli ultimi decenni dell’Ottocento, nell’ambito della letteratura popolare.

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Fiaba 3 – La pelle di pidocchio (O kunto tu pondikù)

Raccontata da Micareddha a Calimera, dal 2 al 9 dicembre 1911, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Registrata nell’indice AARNE-THOMPSON come tipo 621, si tratta di una fiaba universalmente diffusa, pur nella varietà dei particolari. Presente in varie regioni d’Italia, CALVINO riporta una versione romanesca che risulta contaminata col motivo novellistico dei tre gobbetti.

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Fiaba 6 – Re Porco (O kunto mo rekko)

Raccolta da V. D. PALUMBO a Calimera il 29 ottobre 1883.
Si tratta di una fiaba famosissima, diffusa in tutto il mondo, che viene indicata col nome di favola di Cupido e Psiche, in riferimento al racconto che di essa viene fatto nelle Metamorfosi di APULEIO (IV, 28 – VI, 24). Registrata nell’indice AARNE-THOMPSON come tipo 425, essa è presente anche in tutte le regioni d’Italia in numerosissime varianti.

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Fiaba 8 – Una candela al diavolo (Cini pu is èkame i’ chari o demoni)

Raccontata da Micareddha a Calimera, il 1 dicembre 1911, e raccolta da V. D. PALUMBO.
La parte centrale del racconto, costituita dal sogno, corrisponde al motivo 1645 B dell’indice AARNE-THOMPSON (gli esempi citati sono riferiti a Lituania, Cecoslovacchia, Grecia, Palestina).
Si tratta di un motivo analizzato da S. FREUD in un breve saggio dal titolo Sogni nel folklore (Opere, Vol. VI, pp. 471-487).

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Fiaba 9 – Un paniere di fichi per la figlia del re (O kunto ma ta sika)

Raccontata da Brizia Lucia a Calimera, il 30 ottobre 1883, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Tra le fiabe che presentano, come motivo fondamentale, delle prove da superare per ottenere la mano della figlia del re, questa è senz’altro la più emblematica. L’indice AARNE-THOMPSON registra alcune delle tante strane prove che qui compaiono: nel tipo 513-III è presente il compito di mangiare e di bere enormi quantità; nel tipo 570, il compito di riportare indietro i conigli e riempire il sacco di bugie.

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