Fiaba 21 – La tana con le monete d’oro (O kunto tis furtuna)

Raccontata da Micareddha a Calimera, il 9 dicembre 1911, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Questa fiaba può essere genericamente assimilata alle storie riguardanti il ritrovamento di un tesoro (tipo 1645 dell’indice AARNE-THOMPSON).
Secondo la credenza popolare, la possibilità di accedere al tesoro è sempre legata a particolari condizioni; in questo caso la condizione implicita sembra essere rappresentata proprio dalla ragazza che il protagonista vuole immediatamente sposare.

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Fiaba 22 – Il figlio del mercante (O kunto mo’ merkanto)

Raccontata da Francesco Gaetani a Calimera, dal 1 al 4 novembre 1885, e raccolta da V. D. PALUMBO.
La trama generale di questa storia è abbastanza somigliante ad un racconto riportato da LO NIGRO (p. 295), che, nell’Appendice III, riferisce tra i racconti non classificati uno di Agrigento raccolto da Pitré, Il figlio del mercante. Qui si narra di un giovane che spreca con i compagni il denaro che gli dà il padre, poi, ridotto in miseria parte per Londra, dove infine si arricchisce.

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Fiaba 24 – Rapita dal diavolo (O kunto mo demoni)

Raccolta da V. D. PALUMBO a Calimera il 6 febbraio 1886.
La fiaba contiene il motivo della ragazza rapita dal diavolo, presente anche in un’altra storia della nostra raccolta (La mula che era la Madonna). Si tratta di un tipo di racconto, come afferma CALVINO, che ne dà un esempio nelle Fiabe italiane (9), diffuso soprattutto nell’Italia settentrionale.

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Fiaba 25 – La moglie di Vernole (O kunto mu’ bernulitu)

Raccontata da Micareddha a Calimera, il 17 dicembre 1911, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Lo stupido che prende le istruzioni alla lettera (tipo 1693 dell’indice AARNE-THOMPSON) e la moglie sciocca che ne combina di tutti i colori, come nella fiaba dei GRIMM Federico e Caterinella (59), sono qui rappresentati da una giovane donna di Vernole

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Fiaba 27 – Le ragazze nella colonna (O kunto mi’ kulonna)

Raccontata da Tora Sava a Calimera, il 25 marzo 1886, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Per quanto riguarda la trama complessiva, non ho trovato riscontri per questa fiaba. Solo due particolari ho visto presenti altrove, per quanto in contesti differenti: il primo, di un giovane chiuso nella colonna; il secondo, della ragazza trasformata in serpente per sette anni.

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Fiaba 28 – Il figlio del pescivendolo (O kunto tu pescivìndulu)

Raccontata da Vincenza Campanelli a Calimera, dal 21 ottobre al 2 novembre 1885, e raccolta da V. D. PALUMBO.
L’inizio di questa fiaba può accostarsi alla storia di Liombruno (CALVINO, 132). Il seguito però è diverso e risulta dalla contaminazione di altri due tipi molto diffusi: il tipo 425 dell’indice AARNE-THOMPSON (Cupido e Psiche) e il tipo 302, degli animali riconoscenti e del cuore dell’Orco nell’uovo.

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