L’articolo

Regole generali: generi e forme

 

* La lingua grika presenta (per l’articolo, il nome, l’aggettivo, il pronome) tre generi: il maschile, il femminile e il neutro.

* Articoli, nomi, aggettivi e pronomi assumono anche forme diverse nella proposizione non solo in relazione al genere e al numero, ma anche alla funzione che svolgono: di soggetto, di complemento oggetto o di complemento di specificazione/termine. Si hanno così i seguenti casi: il “Nominativo” per il soggetto; l'”Accusativo” per il complemento oggetto; il “Genitivo/Dativo” per il complemento di specificazione o di termine.

L’ARTICOLO

Determinativo

 

Singolare:                    Maschile                  Femminile                               Neutro

 

Nominativo                     o                               e                                        to (o)(1)

Genitivo/Dativo               tu (u)                       tis (ti’, is, i’)                              tu (u)

Accusativo                      ton (on, o’)(2)           tin (ti’, in, i’)                             to (o)

 

Plurale:                         Maschile                  Femminile                               Neutro

 

Nominativo                         e                                   e                                       ta (a)

Genitivo/Dativo             tos (to’, os, o’)           tos (to’, os, o’)                    tos (to’, os, o’)

Accusativo                    tus (us, u’)                   tes (es, e’)                              ta (a)

 

Indeterminativo

 

                                       Maschile                     Femminile                            Neutro

Nominativo                    ena(n)(4)                         mia                                   ena(n)

Genitivo/Dativo              anù (5)                            anì                                    anù

Accusativo                     ena(n)                             mia(n)                               ena(n)

 

Note

1) Le forme dell’articolo neutro “to” e “ta” davanti a parole che iniziano per vocale di solito si elidono (es. “T’asteri, t’astèria”). A volte si nota anche l’aferesi della vocale iniziale del nome (es. a ‘stèria, a ‘mmàddia).

2) Le varie forme dell’articolo determinativo che terminano in consonante, nel parlato, fanno sentire solitamente il suono della consonante solo davanti a vocale; davanti a parole che iniziano per consonante, invece, quel suono viene sostituito da un raddoppiamento della consonante che segue (es. “tis mana = ti mmana, i mmana”); nella scrittura indico questo fenomeno con un apostrofo (“ti’ mana, i’ mana”)

3) Diversamente dall’italiano, in griko i nomi propri (di persona e, talvolta, anche di città) sono accompagnati dall’articolo determinativo.

4) La forma “enan” è usata sia per il genere maschile che per il neutro; nel parlato compare solo davanti a nomi che iniziano per vocale; davanti a nomi che iniziano per consonante si usa “ena”, però in realtà la “n” finale è assorbita (analogamente agli articoli determinativi) dalla consonante iniziale della parola seguente, che viene pronunciata come doppia (es. “enan pedì = ena ppedì); nella scrittura indico anche stavolta questo fenomeno con un apostrofo (“ena’ pedì”).

Allo stesso modo si comporta la forma femminile dell’accusativo “mian”.

In passato, inoltre, il nominativo maschile dell’articolo indeterminativo presentava probabilmente la forma “enas” (ma ho trovato in letteratura solo un esempio di questa forma, in un testo di V. D. Palumbo).

5) Il genitivo/dativo dell’articolo indeterminativo, pur presente in letteratura, non è più usato. Al suo posto vi è l’uso della preposizione “tse” (di) (“ts’ena, tse mia”) ed “es” (a) (“es ena, es mia”).

 

 

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