Chi è ricco è fortunato e può aumentare sempre di più la sua ricchezza, ma ci si può accontentare anche di poco: basta che in una casa ci sia il pane

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Rabbia o rassegnazione per chi è povero? La saggezza popolare sembra privilegiare la seconda, cioè una realistica sottomissione al destino: “Se non hai da mangiare, non farti venire la fame”

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Ogni ambito della natura e ogni cosa del mondo mostra un ordine, che la saggezza popolare osserva e rispetta: da esso non si può sfuggire e ad esso dobbiamo adeguare anche la nostra vita

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Non sempre il mondo va come ci si attenderebbe: ci sono stranezze e aspetti contraddittori cui bisogna comunque adeguarsi. I proverbi li mostrano o li richiamano col solito linguaggio metaforico e allusivo.

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La funzione più specifica dei proverbi è quella didascalica: insegnamenti di vita, che a volte si riferiscono ad ambiti particolari, ma più spesso enunciano una filosofia di vita, una morale, una visione della società, degli altri, di noi stessi, espresse in brevi e lapidari precetti o massime.

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Un esempio: “Le parole sono come le ciliegie: una tira l’altra”. Piacciono, in realtà, le parole, e sono facili da pronunciare, ma “non riempiono lo stomaco”. D’altro canto la saggezza popolare sa bene che il parlare è ben diverso dal fare…

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Un altro esempio: “Per come è il santo, gli si accendono le candele”, nota la saggezza del popolo. Forse tenendo presente che esiste un’analoga gerarchia a noi più vicina da tenere in debita considerazione…

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Oppure: “Chi mangia l’uva non fa il vino”, una massima che rimanda al nucleo centrale della civiltà contadina, fondata sulla conservazione previdente e attenta di tutto quanto ci viene offerto dalla terra.

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O ancora: “Il peso è sempre leggero sulle spalle degli altri”. Non è facile – ci fa osservare la saggezza popolare – renderci conto dei problemi altrui e siamo più pronti a scaricarci delle responsabilità che a farcene carico

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D’altro canto, sempre in tema di relazioni sociali, bisogna comunque mantenere, nei confronti degli altri, un atteggiamento guardingo e stare sulle difensive, dal momento che, come nota un altro proverbio, “il cane che non abbaia morde di nascosto”

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