Oste, forza, facci bere… (Jomosomma tavernari…)
“Oste, forza, facci bere,
fino a che la vita è bella…”
Serve, il vino, per accompagnare i momenti felici della vita, ma anche per sciogliervi dentro l’amarezza.
» ContinuaLe poesie di Cesare De Santis proposte in questa sezione sono tratte da “Col tempo e con la paglia”, Amaltea edizioni, 2001. Ai motivi poetici incontrati nei testi della raccolta precedente, e che si ritrovano anche qui, occorre aggiungerne un altro, particolarmente caro al poeta e riproposto in vari testi, quello del vino, con la sua duplice funzione: dare ebbrezza ed allegria, ma anche attutire e far dimenticare i dolori e le preoccupazioni della vita.
(Per quanto riguarda la traduzione in italiano e la trascrizione dei testi in griko vale quanto già detto nella descrizione della sezione precedente)
“Oste, forza, facci bere,
fino a che la vita è bella…”
Serve, il vino, per accompagnare i momenti felici della vita, ma anche per sciogliervi dentro l’amarezza.
» Continua“Alzati e metti sotto la coppia,
che pronta è la terra da arare…”
A volte, come in questi versi, il racconto della vita contadina assume un tono affettuoso e idilliaco.
» Continua“Finché Giovanni va a portare il grano,
per farlo macinare nel mulino…”
Una vivace descrizione della preparazione del pane, simbolo di una gioia elementare e condivisa.
» Continua“Ti saluto paesello mio bruciato,
e vi lascio murge pietrose…”
L’unico sollievo al dolore per l’abbandono del proprio paese è sognare di poter un giorno farvi ritorno.
» Continua“Se bene vuoi tu viver nella vita,
non devi mai udire né vedere..”
Tante massime di antica saggezza racchiuse in una sorta di testamento spirituale
» Continua“Non so dove andare
per lavorare e combattere…”
Sentimenti di amarezza e disperazione confidatati attraverso un surreale dialogo con il vino.
» Continua“La sera quando torno dal lavoro,
mi dolgo e mi sento tutto stanco…”
Sconforto, rabbia, nostalgia si intrecciano e si accavallano in una composizione che testimonia la difficile condizione dell’emigrante.
» Continua“Canta il gallo, il giorno albeggia,
il contadin si sveglia ed alza le sue ossa…”
La rappresentazione del lavoro contadino si configura, in questo testo, come atto di denuncia dello sfruttamento e della disparità sociale.
» Continua“Tra la campagna. eterna, stravecchia,
si trova seminascosta una cappella…”
Una chiesetta sperduta e semidiroccata sembra al poeta il luogo adatto per rivolgersi alla Madonna, confidarle le sue pene e chiederle aiuto.
» Continua“Febbrajo ai giorni neri porta fine,
con più speranze ed aure dolci viene…”
Ai primo segni della natura che si risveglia, il pensiero del contadino corre all’estate ed ai suoi raccolti
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