Fiaba 27 – Le ragazze nella colonna (O kunto mi’ kulonna)

Raccontata da Tora Sava a Calimera, il 25 marzo 1886, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Per quanto riguarda la trama complessiva, non ho trovato riscontri per questa fiaba. Solo due particolari ho visto presenti altrove, per quanto in contesti differenti: il primo, di un giovane chiuso nella colonna; il secondo, della ragazza trasformata in serpente per sette anni.

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Fiaba 28 – Il figlio del pescivendolo (O kunto tu pescivìndulu)

Raccontata da Vincenza Campanelli a Calimera, dal 21 ottobre al 2 novembre 1885, e raccolta da V. D. PALUMBO.
L’inizio di questa fiaba può accostarsi alla storia di Liombruno (CALVINO, 132). Il seguito però è diverso e risulta dalla contaminazione di altri due tipi molto diffusi: il tipo 425 dell’indice AARNE-THOMPSON (Cupido e Psiche) e il tipo 302, degli animali riconoscenti e del cuore dell’Orco nell’uovo.

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Fiaba 31 – I dodici mesi (O kunto mu’ dòdeka minu)

Versione senza titolo presente nei quaderni del Palumbo, scritta con grafia diversa, senza data né nome.
Di questo racconto ho trovato numerose versioni greche: nella raccolta di MEGAS (I, 15), in LEGRAND (2), in LOUKATOS (p. 100), in DAWKINS (76). Un esempio pugliese è presente nella raccolta di LA SORSA (Vol. II, Serie IV, 21), che riporta una fiaba di Fasano dal contenuto simile. Il riferimento più interessante è costituito comunque dalla novella Li mise del Pentamerone di G. BASILE (V, 2).

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Fiaba 33 – Gli ossi ai diavoli (O kunto to’ buccero)

Raccolta da V. D. PALUMBO a Calimera il 6 febbraio 1886.
Di questo racconto, considerato da AARNE (cfr. LO NIGRO, p. 118) come forma secondaria sorta da quella principale della fiaba dei due fratelli (n. 4 della nostra raccolta) e in parte ricollegabile al tipo 565 dell’indice AARNE-THOMPSON, ho trovato un unico riscontro abbastanza somigliante nella fiaba greca Il macinino (MEGAS, I, 16)

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Fiaba 34 – La cagnolina per moglie (O kunto mi’ sciddhutza)

Raccontata da Tora Sava, nipote di Sofia, a Calimera, il 6 febbraio 1886, e raccolta da V. D. PALUMBO.
Strano racconto, dallo sviluppo esile e probabilmente incompleto. L’unico testo che in qualche modo gli si avvicina l’ho trovato nella raccolta di fiabe pugliesi di LA SORSA (Vol. II, Serie V, 32). Si tratta di un racconto di Lecce, Il cavolfiore fatato.

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