Ceròn alée – Video di Luigi Garrisi
La bella poesia di Angela Campi Colella sul duro lavoro delle raccoglitrici di ulive di un tempo viene impreziosita in questo video dalla musica e dalle immagini di Luigi Garrisi.
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La bella poesia di Angela Campi Colella sul duro lavoro delle raccoglitrici di ulive di un tempo viene impreziosita in questo video dalla musica e dalle immagini di Luigi Garrisi.
» Continua“E passiuna tu Kristù” è un canto tradizionale la cui esecuzione, da parte di gruppi di cantori specializzati che si spostavano nei vari paesi della Grecìa, avveniva un tempo nei giorni della Settimana Santa. I cantori, accompagnati dalla fisarmonica e con l’aiuto di una precisa gestualità, raccontavano la Passione di Cristo. Si tratta di una tradizione che, abbandonata per lungo tempo, negli ultimi anni si è cercato di riportare in vita .
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Questo moroloj, raccolto, come tutti gli altri che seguiranno, da V. D. Palumbo a Corigliano d’Otranto, ritorna, con semplicità e forza, sulla ineluttabilità della morte e lo sconforto che essa procura agli uomini.
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Viene qui descritta la condizione dell’orfana che, con la perdita della madre, sarà costretta a mendicare il pane. Il testo è ricco di immagini delicate e toccanti.
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Non è semplice il compito della prefica, che deve ogni giorno rapportarsi con la morte e prendere su di sé anche il dolore altrui. Lei conosce bene quanto la vita degli uomini sia intrisa di dolore.
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A un bue portato al macello somiglia la madre che piange per la morte del figlio: non si rassegna, e le sembra ancora di sentire per strada la voce di lui, e di vederlo avvicinarsi per il saluto.
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Qui la madre, con accenti di grande sensibilità e delicateza, prega la terra perché non intacchi il corpo della figlia appena sepolta.
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“Sveglia, fortuna, sveglia,
volgiti al poveretto…”
La rabbia del poeta popolare contro la fortuna che infierisce sul povero si esprime in versi pieni di amarezza e nello stesso tempo di rassegnata resa alla sorte
“Mi sono messa a letto per dormire
con accanto la Vergine Maria…”
Preghiera popolare in griko molto diffusa, che veniva insegnata un tempo ai bambini
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